"Chi aspetta la fortuna non è un imprenditore ma un giocatore d’azzardo."  
Erich Sixt (ceo sixt AUTOnoleggi)

LO STATO di pre-CRISI in un'azienda


Uno dei punti di forza del mio metodo di lavoro sviluppato negli anni è la gestione dello stato di pre-crisi di una azienda. Quando mancano le risorse per pagare i fornitori ed i dipendenti, quando le banche non concedono più linee di credito e chiedono il rientro da quelle già in essere. Quando i debiti sembrano accumularsi senza soluzione di continuità, ecco che diventa più facile, per l'Imprenditore, commettere errori, a volte addirittura fatali. La colpa, in realtà, non è sempre  dell'Imprenditore, come invece si potrebbe erroneamente pensare. E non perchè lo si debba necessariamente assolvere, senza alcun motivo. Ma perchè il meccanismo di gestione di una Impresa è sempre più complesso, e non si può pensare che una persona da sola, o coadiuvato al massimo dai dipendenti, possa pensare di gestire da solo fornitori, clienti, personale, creditori, banche, agenzia delle entrate, inps, inail. Il rischio è proprio che alle prime difficoltà, al primo ordine pagato in ritardo da un cliente in difficoltà, alla prima fornitura saltata o rimandata, l'Impresa entri in difficoltà, e con essa l'Imprenditore. Dalla tensione di liquidità alla crisi, poi, il passo rischia di essere decisamente breve. Ma non sempre tutto è perduto. Anzi. Tante volte le giuste scelte possono salvare l'Azienda, il suo business e l'Imprenditore stesso. Ma vanno compiute in modo razionale e non emozionale. In questo senso la figura del consulente diventa essenziale, a patto, chiaramente, che non si limiti a "staccare fatture", ma che attui tutte le misure necessarie, di concerto con l'Imprenditore, a limitare i danni, ridurre lo stato di pre-crisi e far tornare l'Azienda in bonis.